Rallentano le richieste dei mutui: una pausa di “riflessione” in attesa del 2021

Al termine di un 2020 molto complicato, in cui il comparto dei mutui casa è stato comunque in grado di dimostrare tutta la propria solidità, gli ultimi dati Crif in relazione al mese di ottobre ci segnalano come le nuove richieste di finanziamenti immobiliari siano rallentate in misura piuttosto vistosa, andando a invertire una tendenza che non aveva mai fatto mancare il segno positivo, anche durante la stagione primaverile e, dunque, nel pieno del primo lockdown.

Una pausa dopo l’accelerazione estiva

I dati forniti dalla Bussola Crif evidenziano in misura piuttosto chiara come dopo la forte accelerazione estiva, quando le richieste di mutui erano cresciute in solida doppia cifra, il mercato abbia risentito della concomitanza di alcuni elementi che ne hanno evidentemente appesantito la tendenza evolutiva.

Nel primo semestre 2020 –comunicano i dati Crif – il valore aggregato delle nuove erogazioni era peraltro cresciuto del 10% su base annua, con un incremento di 2,2 miliardi di euro. Il merito di questa accelerazione, avvenuta in un contesto restrittivo, sembrava essere attribuibile a due fattori su tutti:

  • il fatto che le banche erano state in grado di concludere le operazioni che avevano aperto e avviato prima della prima ondata della pandemia da coronavirus;
  • la presenza di tassi bassi, molto compressi, che ha stimolato un crescente numero di mutuatari a valutare la sostituzione del proprio attuale mutuo (e non è un caso come, anche nella prima metà del 2020, siano state ancora una volta le surroghe a trainare il mercato dei finanziamenti casa).

La flessione di ottobre

Le determinanti di cui sopra hanno contribuito a generare una buona spinta anche al termine della primavera. Sono gli stessi dati Crif a informarci del +13,3% di richieste a giugno, del + 30,1% di luglio, del + 33,7% di agosto e, ancora, del + 13,0% di settembre. Quindi, nelle prime tre settimane di ottobre, l’improvviso cambio di direzionalità, con un – 8% che in buona parte è riconducibile alla maggiore preoccupazione delle famiglie per l’incremento allora registrato dei  casi di positività al Covid-19 in Italia, e all’esaurimento della spinta delle surroghe.

Lecito ora pensare a cosa potrebbe accadere nel 2021. Il trend delle richieste dei mutui continuerà questa nuova strada di declino, o riprenderà prontamente la sua salita?

A nostro giudizio, è ben probabile che le richieste di mutui casa possano riprendere la loro crescita tendenziale nei prossimi mesi, anche se su ritmi meno dinamici di quelli che abbiamo osservato nella scorsa estate. Rispetto agli scorsi trimestri, infatti, è ben possibile che le surroghe possano ricondursi su livelli più fisiologici, cessando di svolgere quella funzione di “locomotiva” che hanno determinato negli ultimi  anni, e perfino nel picco della crisi del mercato creditizio – immobiliare.

Il 2021 potrebbe dunque essere l’anno della ripartenza, e non solo di questa metrica. Aggiorneremo le nostre valutazioni previsionali sul futuro a breve termine del mercato immobiliare e creditizio locale non appena saranno resi disponibili gli ultimi dati dell’attuale esercizio.

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