Come sanciscono gli ultimi dati della Bussola Mutui CRIF relativi al terzo trimestre 2021, il mercato immobiliare si conferma in crescita, con un numero di compravendite in sviluppo del 73,4% a metà anno rispetto allo stesso periodo del 2020. A spingere la voglia di acquistare casa sono un eterogeneo gruppo di fattori: dal clima economico in miglioramento alle agevolazioni sui mutui, non mancano i motivi per guardare con un pizzico di ottimismo al futuro.
I mutui
Per quanto concerne le erogazioni, prosegue il dossier, i dati di Bankitalia registrano nuovi flussi in crescita del 39,8% su base annua. Il minore incremento dei flussi rispetto alla crescita del numero delle compravendite sembra essere determinata dalla ricomposizione della domanda di mutui in essere, con i flussi di mutui da surroga che si stanno progressivamente riducendosi, in favore dei mutui per nuove operazioni.
Sempre secondo il dossier, infatti, il peso delle surroghe è passato dal 53% delle operazioni concluse nel primo trimestre del 2021, al 44% del secondo trimestre e al 34% del terzo trimestre. Di contro, i mutui erogati per finalità di acquisto sono cresciuti fino a pesare per quasi i due terzi del totale delle erogazioni.
Il contributo dei più giovani
Proseguendo nelle considerazioni già formulate nelle precedenti rilevazioni, sottolineiamo come sia la fascia anagrafica degli under 36 una delle principali determinanti a sostegno della domanda di mutui per acquisto casa.
A dimostrazione di ciò, nel terzo trimestre 2021 la fascia di richiedenti con età inferiore ai 36 anni si è spinta fino a pesare per il 35% del totale delle richieste di mutui, che sale però a quasi il 50% se si assumono in considerazione solamente i mutui con finalità di acquisto.
Non è arduo immaginare che il motivo di questa propulsione sia da ricercarsi alle azioni del governo a sostegno dei mutui per giovani, che stanno continuando a manifestare la loro efficacia.
Spread su valori minimi, ma con qualche segnale di rialzo
Uno dei motivi per cui la domanda di mutui si sta reggendo su livelli soddisfacenti è poi certamente rappresentato dalla permanenza di spread ancora vicini ai minimi storici. Secondo CRIF, infatti, per una richiesta di mutuo di 140.000 euro, per la durata di 20 anni, su un valore dell’immobile pari a 220.000 euro, lo spread è intorno allo 0,9% per i mutui a tasso variabile e allo 0,2% per i mutui a tasso fisso, con valori paragonabili a quelli dei trimestri precedenti.
Sebbene qualche segnale di inasprimento sia stato verificato nei tempi più recenti, è lecito immaginare che le condizioni di onerosità di indebitamento possano rimanere molto favorevoli ancora per tutto il 2022, e non solo.