La Manovra 2024 si prepara ad essere approvata, con un budget che ammonta fino a 28 miliardi di euro. Questo taglio e cucito delle finanze pubbliche ha messo a dura prova il governo Meloni, impegnato nella sua prima vera prova di tenuta. Mentre l’ultima bozza della Legge di Bilancio affronta critiche e emendamenti, è fondamentale esaminare come ciò che cambierà potrebbe influenzare il settore immobiliare italiano, un patrimonio di primaria importanza per le risorse fiscali.
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Affitti Brevi: Un Aumento della Pressione Fiscale
Uno dei cambiamenti più significativi riguarda gli affitti brevi. Salvo ripensamenti, la tassazione con la cedolare secca e la ritenuta d’acconto per i canoni di locazione dovrebbe passare dal 21% al 26%. Questa manovra non è ben accolta da Confedilizia e dalle associazioni di categoria come Abbac e Aigab. Se l’intenzione del governo è disincentivare gli affitti su piattaforme come Airbnb, c’è il timore che l’aumento della pressione fiscale possa mettere in difficoltà molti proprietari, con possibili ripercussioni sulla redditività e sull’occupazione, oltre a favorire l’evasione fiscale.
Vendite Immobiliari e Superbonus: Un Conto Più Salato
Il Superbonus ha dato impulso ai cantieri, ma ora lo Stato presenta il conto. Da gennaio 2024, le plusvalenze sulla vendita di immobili con interventi agevolati non saranno più considerate “redditi diversi”. Il 26% di tasse sarà calcolato sull’intera plusvalenza, non solo sulla parte scontata con le ristrutturazioni agevolate. Chi aveva pianificato di ristrutturare per ottenere un guadagno dalla vendita dovrà ora fare i conti con una tassazione più onerosa.
Bonus Edilizi: Aumento della Ritenuta d’Acconto
L’enigma dei Bonus edilizi continua. La bozza di legge propone un aumento dalla percentuale attuale dell’8% all’11% della ritenuta d’acconto per i bonifici parlanti. Questo potrebbe avere impatti imprevedibili sui conti delle piccole imprese edili e solleva preoccupazioni riguardo all’incremento dei costi per l’utente finale.
Tasse sulle Case all’Estero: Un Aumento Previsto
Dal 2024, possedere una casa all’estero costerà di più. L’Imposta sul valore degli immobili all’estero (Ivie) per chi possiede case in uno dei Paesi UE aumenterà dall’0,76 all’1,06 per mille del valore catastale o di acquisto, al netto delle imposte pagate nel Paese in cui sono situate. Tuttavia, l’Ivie non si applicherà all’abitazione principale all’estero.
Irpef sulle Case Green: Una Sospensione Senza Proroga
L’entusiasmo per la transizione ecologica dovrà fare i conti con il fisco. La bozza della manovra non prevede la proroga per il 2024 della detrazione Irpef del 50% sull’acquisto di immobili green (di classe energetica A e B).
In conclusione, la Manovra 2024 si annuncia come un momento cruciale per il settore immobiliare italiano. Proprietari, investitori e professionisti del settore dovranno monitorare attentamente gli sviluppi e adattarsi a un panorama fiscale in evoluzione.
Fonte: immobiliare.it/news
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