La nuova iniziativa sociale lanciata sulla città di Bologna
La nuova iniziativa sviluppata su Bologna porterà moltissime persone residenti nelle case popolari ad aver in bolletta numeri di telefono che possono essere propensi ad assunzioni di lavoro.
Questo è il nuovo piano sviluppato da Casa Emilia-Romagna che vede coinvolte circa 80.000 persone sul territorio del capoluogo. A fianco di Insieme per il lavoro, la struttura di enti locali e Arcidiocesi che offre occupazione alle persone che più ne hanno bisogno, Acer lancia il progetto “Lavoro e casa”.
Il nuovo piano durerà per 5 anni rinnovabili con l’obiettivo di accompagnare i coinquilini Erp nella ricerca di un lavoro.
Cosi si rivolge il responsabile di insieme per il lavoro, Ambrogio Dionigi: “Stiamo cercando persone, ed è una situazione del tutto nuova per il mercato del lavoro. Insieme per il lavoro è nato cercando imprese, mentre oggi cerca persone. È una novità cui ci affacciamo comunque con interesse”.
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Iniziativa spinta anche dalle istituzioni
“Dobbiamo ragionare in un’ottica per cui la casa popolare- evidenzia la vicesindaca di Bologna Emily Clancy – diventa uno strumento di emancipazione. È chiaro che ci saranno sempre persone a carico della collettività, che vivono decenni nelle case popolari, ed è anche giusto così perché hanno condizioni di estrema fragilità. Principalmente, tuttavia, dobbiamo provare a fare in modo che la casa popolare, insieme al lavoro e a servizi come welfare e salute, sia in un pacchetto di aiuti in ottica mutualistica, non assistenzialistica. Un’emancipazione di questo tipo ci consente anche di aiutare via via più persone che si trovano in contesti di fragilità, a maggior ragione in una fase storica come quella che stiamo attraversando”.
Per il capo di gabinetto del sindaco metropolitano e delegato al lavoro, Sergio Lo Giudice, “bisogna accogliere la persona nella complessità dei suoi bisogni e farlo in maniera integrata”, mentre aggiunge il presidente di Acer Bologna Marco Bertuzzi: “rimuoviamo e rinforziamo una collaborazione già avviata facendo un passaggio ulteriore e ribadendo che casa e lavoro sono i pilastri su cui impostare la ripartenza post covid”.
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Certamente un’iniziativa lodevole che potrebbe essere la prefazione di una nuova modalità di ricerca del lavoro, soprattutto per quelle occupazioni in crisi di personale come la ristorazione.